martedì 29 dicembre 2009

Stare svegli per una buona causa

Tra un chilometro e l'altro, in quest'ennesimo viaggio della "speranza" (grazie ai tanto cortesi ritardi delle Ferrovie dello Stato) girovago tra i vostri blog per sbirciare cosa mi sono persa negli ultimi giorni. Oltre a simpatiche e slurpose ricettine, la scoperta di un'iniziativa altrettanto interessante promossa da NERONERO.
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NERONERO organizza un premio di beneficenza per Chefs Sans Frontières.
Tema: la miglior ricetta a base di caffè.
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Le 50 ricette più meritevoli saranno raccolte in un libro il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, al netto delle spese, all'associazione Chefs Sans Frontières per l'insegnamento del mestiere della ristorazione a ragazzi di strada di tutto il mondo. Per partecipare è necessario inviare una o più ricette all’indirizzo ricetta[at]neronero.it entro e non oltre il 30 Aprile 2010. La mail deve presentare come oggetto “Premio miglior ricetta”. Le ricette proposte devono essere complete di ingredienti e delle modalità di preparazione; devono prevedere l’utilizzo del caffè.
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Premi per le migliori ricette:
  • 1° premio: macchina caffè EP 800 / LB 800 (a scelta) + 500 cialde Lavazza;
  • 2° premio: buono sconto del 90% sulla macchina caffè LB 800 + 300 cialde Lavazza Blue;
  • 3° premio: 300 cialde Espresso Point;
  • Per le prime 3 ricette: inserimento nei menu dei ristoranti Chefs Sans Frontières;
  • Per le prime 50 ricette: pubblicazione su libro, con ricavato donato in beneficenza.
Per informazioni sul concorso, sulle macchine per caffè e cialde lavazza in palio: NERONERO.it Per informazioni sull'associazione no-profit cui saranno devoluti i ricavati: Chefs Sans Frontières
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Io intanto ho deciso di aderire con QUESTA ricetta. E voi? Che ne dite di fare altrettanto per una buona causa? :)
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Buon "risveglio" a tutti :)
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"Il sogno comincia nel momento in cui mi sveglio".
(Anonimo)

martedì 22 dicembre 2009

Volere è potere...il mio panettone Nickel Free

E' ormai da ieri pomeriggio che continua a nevicare, non s'è fermato un attimo; la città sempre così frenetica ora appare invece silenziosa, ferma. Io pure sono silenziosa ma la mente e i pensieri invece, quelli di silenzioso non hanno nulla...li ascolto. Tra un pensiero e l'altro, come promesso, vi mostro le foto del mio terzo esperimento (stavolta riuscitissimo) del panettone. Fuori concorso ovviamente :)
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Questo giovedì (neve permettendo) parto per la Puglia, non so se riuscirò a postare qualcosa di buono anche da lì, probabilmente no ma per quanto riguarda il CONTEST, continuate pure a fare affidamento sulla sottoscritta.
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Per informazioni e/o dubbi: metamorfosinaturale@gmail.com.
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E adesso passiamo alla ricetta nickel free :)
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PANETTONE A LIEVITAZIONE NATURALE (senza uova) AL RUM, ZUCCA E SEMI DI PAPAVERO
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Ingredienti per 2 panettoni:
  • 1100 gr di farina forte (tipo Manitoba);
  • 200 gr di lievito madre ottenuto mediante 12 rinfreschi consecutivi nell'arco di una settimana, mattino e sera;
  • 200 gr di zucchero di canna;
  • 300 gr di zucca;
  • 300 gr di burro (di cui 100 gr da utilizzare solo prima di infornare);
  • 1 bacca di vaniglia Bourbon;
  • 1 cucchiaio e 1/2 di Rum;
  • la buccia grattuggiata di un limone profumatissimo;
  • 150 ml di latte di riso;
  • 1 cucchiaio abbondante di semi di papavero;
  • 1 cucchiaino di miele di acacia;
  • 1 presa di sale;
PREMESSA: Innanzitutto per quanto riguarda i rinfreschi, dopo 2 esperimenti falliti (seguendo differenti metodi di lavorazione) e un po' anche per mancanza di tempo, ho pensato di impastare il lievito mattina e sera per un intera settimana in modo che fosse il più attivo possibile per l'impasto finale. Ho infatti ottenuto un composto alveolatissimo e bianco, profumato, i cui avanzi sono stati utilizzati per produrre "TIGELLE" per una settimana intera O_o
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Se incontrate una tigella che cammina quella sono io *_*
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Per questi rinfreschi ho utilizzato sempre lo STESSO TIPO DI FARINA, questo è un passaggio IMPORTANTE; munitevi quindi di chili della STESSA MARCA di farina perchè la stessa verrà utilizzata anche per l'impasto finale, niente cambiamenti improvvisi dunque!
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Nelle sperimentazioni precedenti il problema "stampi" ha contribuito notevolmente alla cattiva riuscita del mio panettone! Se non volete ritrovarvi con un impasto che vi gira per casa...PROCURATEVI GLI STAMPI appositi e, se non riuscite a trovarli, rimediate acquistandoli QUI o, come ho fatto io, seguite QUESTE istruzioni e "costruiteveli" con carta forno.
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Meglio che niente O_o
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PROCEDIMENTO: Dopo una serie di rinfreschi del vostro lievito per 12 volte consecutive (mattino e sera) nell'arco di una settimana, prelevatene un pezzo da 200 gr, munitevi di pazienza e determinazione e cominciate.
  1. In una ciotola, unire al lievito 150 gr di farina Manitoba e acqua quanto basta a ottenere un impasto elastico e morbido ma non appiccicoso. Coprire e lasciar lievitare in un luogo caldo per almeno 3 ore.
  2. Riprendere l'impasto che avrà raddoppiato il suo volume e aggiungere altri 150 gr di farina, un cucchiaino di miele di acacia e una parte del latte di riso (il resto lo useremo dopo) quanto basta affinchè il risultato sia ancora una volta morbido ma non appiccicoso; lasciar lievitare per altre 3 orette;
  3. Nel frattempo, dopo averla tagliata a tocchetti, lasciar andare la zucca sul fuoco con un fondo di acqua, lo zucchero di canna (tutto), i semi di papavero, una bacca di vaniglia Bourbon incisa, il RUM. Lasciar cuocere a fuoco medio/basso per 15/20 minuti; frullare con un mixer ottenendo un composto abbastanza denso. Aggiungere la buccia grattuggiata di un limone e lasciar raffreddare;
  4. Unire 200 gr di burro tagliato a tocchetti, la restante parte del latte di riso al composto di zucca, mescolare fino a completo scioglimento;
  1. Trascorse 3 ore, riprendere l'impasto che avevamo lasciato a lievitare, setacciare 600 gr di farina su un piano e cominciare ad impastare energicamente aggiungendo poco per volta la zucca; ciò vi faciliterà nella lavorazione, io ho impastato a mano per una 30ina di minuti. Dividere in due l'impasto e fare le pieghe richiudendo ognuna delle due parti a "palla" delicatamente;
  2. Porre l'impasto in due stampi per panettone di media grandezza (avendoli fatti da me non so esattamente a quale peso corrispondessero) e lasciar lievitare in un luogo caldo e riparato per almeno 10/12 ore (una notte intera);
  3. Trascorso il tempo necessario riprendere i panettoni che avranno raddoppiato (se non triplicato) il loro volume e con un coltello fare una croce al centro di essi. "Aprire" verso l'esterno le quattro "punte" che si saranno andate a formare e in mezzo all'impasto porre 50 gr dei 100 di burro che avevamo lasciato da parte (50 gr per ogni panettone);
  4. Preriscaldare il forno a 200° e infornare, dopo 15 minuti abbassare la temperatura a 180/150° e portare a cottura (ci vorrà almeno un ora), verificare con uno stecchino lungo.
Sfornare i panettoni, infilzarli con dei ferri da maglia per poterli posizionare a testa in giù; io ho usato degli stuzzicadenti di legno da spiedino, sufficientemente lunghi. Una volta completamente raffreddati cospargere di zucchero a velo o, a piacere, glassare. Richiusi in un sacchetto di plastica conservano più a lungo la loro morbidezza. MA QUANTO SONO BUONI????!!! :O
Che dite, vi sembra ancora così difficile?
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La FOTO della fetta è solo un più! Potete partecipare al contest con quella che secondo voi meglio rappresenta il risultato finale :)
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...ricordate, la nuova e definitiva scadenza: 15 gennaio 2010!
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*Auguri di cuore*
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"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".
(San Francesco d'Assisi)

lunedì 21 dicembre 2009

Se tutto si vuole...cronaca di un panettone riuscito e PROROGA

...tutto si fa. Così "recitava" il famoso detto della mamma e io il MIO panettone TOLLERANTE di certo lo volevo! Dopo 2 esperimenti falliti o riusciti per metà, dopo svariati ingredienti buttati nella pattumiera, dopo ore e ore di lievitazione FINALMENTE ci siamo!
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A dire il vero, di questi tempi così indaffarati, in queste settimane senza poi così tanto tempo libero, tra casa e lavoro..lavoro e lavoro...avevo ormai perso le speranze finchè...
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...mi sono detta "proviamo in un altra maniera, questo panettone s'ha da fare!". Così, avendo a disposizione UN SOLO GIORNO libero per stare a casa, ho cominciato a rinfrescare il lievito mattina e sera, prima e dopo il lavoro per un totale di circa 12 rinfreschi consecutivi in una settimana. Non cè che dire, ho ottenuto un lievito arzillo, soffice e bianco con il quale ho sfornato numero 2 panettoni morbidi e profumati ^_^
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La pazienza, ricordate? In queste settimane ho avuto modo di vedere molti/e di voi alle prese con questo complicatissimo lievitato; come me, qualcuno ha avuto un po' di problemi, quanlcun'altro se l'è cavata egregiamente. L'impresa non è affatto impossibile, sbagliando s'impara no? Vi andrebbe di ritentare?
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Ho deciso di prorogare per l'ennesima (e ultima) volta la data di scadenza, mi piacerebbe creare un pdf finale con tutte le vostre ricette; sono fermamente convinta che tornerebbe utile a tanti. Che ne dite? Avrei voluto recapitare il premio ai vincitori durante le feste natalizie MA posso assicurarvi che un panettone LOISON vi farà venir voglia di prorogare anche la festa ;)
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Non fatevi scoraggiare dalle modifiche "intolleranti", lasciate spazio all'inventiva, rielaborate anche le farciture, il tipo di latte e così via! Il panettone con il lievito naturale, ad esempio, rientra giustamente nella categoria "intolleranza al lievito di birra" ma se la farcitura è quella classica dove sta la novità? NON è una critica, soltanto un suggerimento in più! :)
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PROROGO UFFICIALMENTE (e definitivamente) IL CONTEST AL 15 GENNAIO 2010!
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E il mio panettone? E la ricetta? Arriva arriva, al momento i "due" sono a testa in giù ^_^
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In serata foto, ingredienti e procedimento :))
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E voi? QUANTO LO VOLETE IL VOSTRO PANETTONE??? Avete tempo fino al 15 GENNAIO 2010! Qualora lo vogliate, prelevate il bannerino in alto a destra e divulgate l'iniziativa :)
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"Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole"
(Benjamin Franklin)

lunedì 14 dicembre 2009

Un po' fata, un po' fattucchiera

Ultimamente i post scarseggiano e non perchè non abbia da dire o da mostrare...come al solito è il tempo, il lavoro che assorbe tutto. Nonostante questo continuo a cucinare, a sperimentare e regalare. La maggior parte delle cose che cucino finiscono nelle pance di amici e conoscenti, la mia soddisfazione principale sta più nel risultato.
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INNANZITUTTO, in alto a destra ho inserito un link che vi porterà direttamente alla galleria fotografica di FLICKR permettendovi di visualizzare le prime ricette in gara. Complimenti alle coraggiose food blogger che hanno deciso di fare un tentativo con il lievitato più complicato tra tutti!
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Nonostante le polemiche scaturite nel corso di queste settimane sono sempre più convinta dell'utilità finale di questo progetto. Vi invito davvero a provare ALMENO UNA volta a realizzare la vostra personale versione del panettone.
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Posso solo anticiparvi che, oltre al premio goloso, potreste avere un IMPORTANTE opportunità. Sbizzarritevi con la fantasia, non trascurate la farcitura (non solo uvette e canditi), vince ANCHE LA CREATIVITA'! SOPRATTUTTO NON fatevi scoraggiare dal tema intolleranze e non esitate a CHIEDERE qualunque cosa che alimenti dubbi! Son qua apposta per chiarirli.
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Per quanto riguarda le FOTO...ho chiesto la foto della fetta per una sorta di "verifica" ma apprezzeremmo anche uno scatto del panettone per INTERO; per la categoria "miglior fotografia" potete partecipare con la foto che preferite insomma.
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Vi ricordo ancora una volta l'email di riferimento: metamorfosinaturale@gmail.com.
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Un po' fata, un po' fattucchiera.
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"Se un giorno ti ammalerai di parole, come a tutti noi succede, e sarai stanca di sentirle, di dirle. Se qualsiasi parola sceglierai ti sembrerà sprecata, senza luce, sminuita. Se avrai la nausea quando senti "orribile" o "fantastico" per qualsiasi fatto, non ti curerai, ovviamente, con una zuppa di lettere.
Farai quanto segue: cuocerai al dente un piatto di spaghetti che condirai con il sugo più semplice: aglio, olio e peperoncino. Sulla pasta già rimescolata dell'intingolo suddetto, grattuggerai uno strato di parmigiano. Al lato destro del piatto fondo colmo di spaghetti conditi come ho detto, metterai un libro aperto. Al lato sinistro, metterai un libro aperto. Di fronte, un bicchiere di vino rosso secco. Qualsiasi altra compagnia non è consigliabile. Sfoglierai a caso, le pagine dell'uno e dell'altro libro, ma entrambi devono essere di poesia. Solo i buoni poeti ci curano dalla saturazione di parole. SOLO IL CIBO SEMPLICE ED ESSENZIALE CI CURA DAI PECCATI DI GOLA."
(tratto da "Trattato di culinaria per donne tristi" - Hèctor Abad Faciolince)

lunedì 7 dicembre 2009

Buono come il pane

La verità? Latito un'altra volta e non mi è difficile, faccio fatica a scrivere, a trovare le parole e le ricette giuste. Ultimamente ho poca fantasia e quello che cucino dev'essere "a misura" di qualche problemino di salute.
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Comunque ci sono e aspetto sempre con curiosità le prime ricette del CONTEST...o state pensando di deludermi/ci?
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Spero di no...come siamo messi a pazienza? Lo volete il premio oppure no?
Nell'attesa, vi informo che ho deciso di prorogare la SCADENZA al 23 dicembre, vi sembra ancora troppo poco tempo? Mi auguro di no. Prelevate il bannerino e spargete la voce mi raccomando.
Sè vero che il panettone lo mangereste tutto l'anno è anche vero che prima arriva meglio è...non credete? Affrettatevi, ne vale la pena, parola di prima assaggiatrice ufficiale.
Intanto, ho pensato di partecipare, a mia volta, a un altro contest...quello di MARILUNA che vede protagonista l'OLIO DI OLIVA.
Qualche settimana fa i miei ne hanno auto-prodotto un bel quantitativo direttamente in terra pugliese. Ovviamente nulla a che vedere con quello che s'acquista al supermercato che, per la verità, io non acquisto mai. Raramente mi capita di assaggiarne uno che non sia "familiare".
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L'olio è l'ingrediente che manca difficilmente dalle nostre tavole, in particolar modo dalle tavole di "noi" meridionali. Qui al Nord, per molti piatti, al suo posto si predilige il burro.
Buono anche lui, sicuro, ma l'olio...mi riporta ai colori e alla semplicità della mia terra e anche per questo sono convinta che il miglior modo per esaltarne il sapore sia con altrettanta semplicità, accompagnato da un ottima fetta di pane caldo magari appena tostato.
L'olio di quest'annata prodotto dai miei, dopo la raccolta delle olive durata 3 giorni, l'assaggerò tra qualche settimana...intanto ho pensato di farmi una bella fetta di pane con quello dello scorso anno. Io me la sono gustata con una generosa spolverata di bottarga e una manciata di semi di girasole tostati anche loro.
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Il pomodorino? Ha il nickel lo so ma questa volta non ho saputo resistere.
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"CIABATTINE DI GRANO DURO A LIEVITAZIONE NATURALE con OLIO DI OLIVA & ZAFFERANO"
Ingredienti per 9 ciabattine:
  • 250 gr di lievito madre rinfrescato la sera prima
  • 400 gr di farina Manitoba
  • 400 gr di farina di grano duro (de Cecco)
  • 1 bustina di zafferano
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva pugliese
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 2 cucchiaini e 1/2 di sale fino
  • acqua naturale, q.b. ad ottenere un impasto morbido e liscio
  • bottarga di tonno in polvere
  • semi di girasole
PROCEDIMENTO: In una ciotola, sciogliere il lievito con una parte di acqua, aggiungere l'olio di oliva e lo zafferano, mescolare facendo si che quest'ultimo si sciolga perfettamente. Unire le farine, lo zucchero e l'acqua restante cominciando a impastare. Per ultimo (da non dimenticare) unire il sale e impastare ancora fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
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Coprire la ciotola con la pellicola e un panno, sistemare in un luogo caldo per almeno 3 ore. Trascorso il tempo necessario, riprendere l'impasto ormai raddoppiato, rovesciarlo su un piano e ricavarne 9 pezzature per ognuna delle quali faremo un giro di pieghe.
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Lavorare le 9 parti d'impasto dando loro la forma di ciabattine sulle quali praticheremo 3 o 4 taglietti con un coltello. Sistemare i panini nelle teglie rivestite da carta forno, coprire e lasciar lievitare ancora due orette.
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Trascorso questo tempo, spolverare con la farina di grano duro le ciabattine e infornarle a 180°/200° per 40/50 minuti, fino a completa doratura (temperatura e tempo di cottura sono sempre determinate dal forno che possedete).
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Con questa ricetta partecipo al contest di MARILUNA - "L'oro nel piatto".
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"Sii il primo ad aver fede nel tuo ideale, se desideri che gli altri credano in esso."
(Inayat Khan)